15 nov 2008

PICCHIAMI ANCORA..PAPA'

Picchiami ancora..papà

Ora sto bene, dove sto
mi basto accovacciato
con le ginocchia sbucciate
il labbro bagnato di
sale rosso
io non piango mai
perché ora tocca alla mamma
ancora un pochino,
poi tutto finirà
con un rumore tonfo
di pezzi di vetro nel
cassonetto dietro casa,
sentirò Willy abbaiare,
il vicino abbassare la cler del box,
i ragazzi nel campetto di fronte
esaltarsi felici per la vittoria
tra i motorini rombanti di gloria
Quando cammino e poi corro
inciampo sempre,
lo dico a scuola
e la maestra ride con i compagni
tocco il vuoto che mi attende freddo
sotto il banco, e con le dita
mi ci perdo
e allora penso al regalo per Natale,
lo guarderò finalmente negli occhi
a pugni chiusi griderò più forte:
picchiami ancora..papà”


Carmen- 15/11/2008
Note: dedicata ad un amico Massimo, la sua infanzia e adolescenza è stata un incubo.
Il padre era un alcolizzato, è morto qualche anno fa..lasciando profondi segni
indelebili nei familiari.

4 commenti:

maummagumma ha detto...

Mamma mia Carmen, a momenti mi viene da piangere. C'è tanto di quel dolore nel mondo e non parliamo che della tassa sull'ICI o dei tagli agli stipendi dei piloti Alitalia. C'è veramente tanto da fare.

Con affetto,
mau

Ed Warner ha detto...

vengo a trovarti a casa tua semplicemente per dire che ho apprezzato molto questa tua poesia pregna di significato...al di là della nota personale su cui ho poco da dire,perchè essendo stato molto più fortunato non posso capire cosa voglia dire,penso sia sempre meritorio alzare la voce su temi scomodi e spesso coperti da omertà...brava,ciao

Anonimo ha detto...

La tua sensibilità è vista
da una prospettiva di perbenismo, perché, mia cara, il perbenismo è pieno
di sentimentalismo e lacrimucce.
Senza voler offendere la tua sensibilità io ritengo che ognuno si merita il frutto delle sue stesse azioni, il poeta in genere non ha l'occhio così acuto da vedere le azioni che sono alla base, vede solo le attuali reazioni e... si dispera e condanna a destra a manca in alto e in basso!
Un saluto affettuoso.
discri di PH

Anonimo ha detto...

Il perbenismo, come lo chiama questo signore anonimo, è il voler riformare la realtà a specifici canoni conformi con la personalità di chi li promuove. Dire che la poesia che coglie questi aspetti è perbenismo significa essere essi stessi perbenisti, in quanto non si ammette che simili problemi possano essere divulgati. E questo, penso sia paura di non avere adeguate risposte a questo problema. E' sintomatico il fatto che il latore di questo commmento ritenga che si debba applicare in assoluto il concetto che ognuno merita il frutto delle proprie azioni.(C'é da chiedersi cosa ha fatto quel bambino per meritarsi i maltrattamenti di un padre alcolizzato)in quanto chiude un cerchio ipotetico di un mondo che non si fa domande, non vuole farsi domande. Se l'immagine del mondo è spregevole, non è colpa del mondo è colpa dello specchio che così lo riflette. La poesia non coglie solo gli aspetti terminali di una vicenda, altro comodo alibi per non farsi domande, ma va nel profondo. Io non so che poesie legge questo signore, ma certamente dovrebbe a mio avviso cambiare.
Non è mia intenzione offendere nessuno naturalmente, ma ritengo che al poesia stessa sia stata offesa. In ogni caso, se ciò fosse avvenuto, me ne dispiace, ma ci si potrebbe chiedere se ciò non possa essere diretta conseguenza delle proprie parole.

Gennaio 2011

Gennaio 2011
inarrestabile scorrerà l'anno